martedì 19 novembre 2013

Credere nella poesia

Rio Bo


Tre casettine
dai tetti aguzzi,
un verde praticello,
un esiguo ruscello: rio Bo,
un vigile cipresso.
Microscopico paese, è vero,
paese da nulla, ma però...
c'è sempre disopra una stella,
una grande, magnifica stella,
che a un dipresso...
occhieggia con la punta del cipresso
di rio Bo.
Una stella innamorata?
Chi sa
se nemmeno ce l'ha
una grande città.
Aldo  Palazzeschi



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Si diventa ciò che si contempla" Alphonse de Chateaubriant.









Poesia di Langston Hughes 

La mia vita non è stata una scala di cristallo

 
Figlio, ti dirò che la mia vita
non è stata una scala di cristallo
ma una scala di legno tarlato
con dentro i chiodi e piena di schegge
e gradini smossi sconnessi
e luoghi squallidi
senza tappeti in terra.
Ma ho sempre continuato a salire,
ed ho raggiunto le porte
ed ho voltato gli angoli di strade,
e qualche volta mi sono trovato nel buio,
buio nero, dove mai è stata luce.
Così ti dico, ragazzo mio,
di non tornare indietro,
di non soffermarti sulla scala
perché penoso è il cammino,
di non cedere, ora.
Vedi io, continuo a salire...
E la mia vita,
non è stata una scala di cristallo.



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. Ciò che risplende deve sopportare 
 il fatto di bruciare.

 Wildgans


























LA BBELLEZZA 

Che ggran dono de Ddio ch’è la bbellezza!
Sopra de li quadrini hai da tenella:
pe vvia che la ricchezza nun dà cquella,
e cco cquella s’acquista la ricchezza.
Una cchiesa, una vacca, una zitella,
si è bbrutta nun ze guarda e sse disprezza:
e Ddio stesso, ch’è un pozzo de saviezza,
la madre che ppijjò la vorze bbella.
La bbellezza nun trova porte chiuse:
tutti je fanno l’occhi dorci; e ttutti
vedeno er torto in lei doppo le scuse.
Guardàmo li gattini, amico caro.
Li ppiú bbelli s’alleveno: e li bbrutti?
E li poveri bbrutti ar monnezzaro. 


Giuseppe Gioachino Belli
















     

        Cade la neve                                                                       

            Ada Negri                                                                                      

                              Sui campi e sulle strade                        
 silenziosa e lieve
  volteggiando, la neve
cade.

Danza la falda bianca
nell'ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa,
stanca.

In mille immote forme
sui tetti e sui camini
sui cippi e sui giardini,
dorme.

Tutto d'intorno è pace,
chiuso in un oblìo profondo,
indifferente il mondo
tace.




















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